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11/09/2023
Settimana corta e pniec

Smart working e settimana corta nella proposta di revisione del Pniec

“Nell’ambito del settore dei trasporti occorrerà incentivare con maggiore forza misure tese a trasferire gli spostamenti dell’utenza dal trasporto privato a quello pubblico attraverso lo shift modale, ridurre la necessità di spostamento con politiche di favore per smart working e valutare la riduzione delle giornate lavorative a parità di ore lavorate”.  

Abbiamo già analizzato il legame esistente tra lavoro da remoto e sostenibilità ambientale. Le ultime novità relative alla proposta di revisione del Pniec formulata dal governo va proprio in questa direzione. Riassumiamone i principali snodi.  


Diminuzione delle emissioni 

Il governo ha recentemente inviato a Bruxelles la proposta di revisione del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec). Tra le proposte al suo interno vi sono, come si legge, la diminuzione degli spostamenti attraverso politiche favorevoli allo smart working e la presa in esame di una riduzione delle giornate lavorative a parità di ore lavorate. 

Dal momento che una porzione rilevante delle emissioni deriva dai trasporti, l’adozione dei veicoli elettrici e un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici non può infatti bastare a risolvere il problema. È essenziale anche cercare di limitare gli spostamenti non necessari. Ragion per cui lavoro da remoto e settimana corta sono due soluzioni che il governo ha voluto inserire nella proposta di aggiornamento del Pniec. Un primo passo fondamentale che guarda all’ambiente e, al contempo, ad aziende e loro dipendenti.  

 

Energie rinnovabili: gli obiettivi  

All’interno della proposta del governo troviamo anche precise indicazioni relative alla promozione delle energie rinnovabili. Vi è innanzitutto la volontà di superare il traguardo del 40% dei consumi finali lordi di energia entro il 2030. Inoltre, vengono fissati obiettivi specifici: 

– il 37% di energia rinnovabile per il riscaldamento e il raffrescamento,  

– il 31% nei trasporti  

– una quota del 42% di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili per l’uso nell’industria. 

L’Italia dovrà inoltre adeguarsi ai parametri di decarbonizzazione dell’Unione Europea. Tra questi, entro il 2030, spicca la riduzione delle emissioni non coperte dal sistema ETS del 43,7% rispetto ai livelli del 2005. Un obiettivo per raggiungere il quale sarà necessario un intervento deciso nei settori dell’edilizia, dell’agricoltura e, di nuovo, dei trasporti.  

 

Pniec: edifici pubblici, consumi e ristrutturazioni 

Nel documento presentato dal governo troviamo anche alcuni significativi passaggi relativi all’efficientamento degli edifici pubblici, alla riduzione dei consumi energetici e all’incremento del tasso di ristrutturazione delle case (che punti su elettrificazione dei consumi, sistemi di automazione e controllo e diffusione degli interventi di isolamento termico).  

Si legge infatti “Per quanto riguarda il riscaldamento degli edifici sarà fondamentale sfruttare a pieno il potenziale di riduzione dei consumi offerto dalle pompe di calore come sistema principale di riscaldamento da istallare sia in corrispondenza di riqualificazioni profonde degli edifici che ad integrazione dei sistemi di distribuzione del calore vigenti”. 

Si tratta, naturalmente, di una serie di misure che in parte esulano dalla specifica area di interesse di NotOnlyDesk. Tuttavia NOD intende sottolineare come, ancora una volta, lo smart working rappresenti una delle principali soluzioni identificate per rispondere alle esigenze di presente e futuro. Il sentiero tracciato si incammina verso un domani sempre più flessibile e NotOnlyDesk vuole farne parte.  

Smart working e settimana corta nella proposta di revisione del Pniec

“Nell’ambito del settore dei trasporti occorrerà incentivare con maggiore forza misure tese a trasferire gli spostamenti dell’utenza dal trasporto privato a quello pubblico attraverso lo shift modale, ridurre la necessità di spostamento con politiche di favore per smart working e valutare la riduzione delle giornate lavorative a parità di ore lavorate”.  

Abbiamo già analizzato il legame esistente tra lavoro da remoto e sostenibilità ambientale. Le ultime novità relative alla proposta di revisione del Pniec formulata dal governo va proprio in questa direzione. Riassumiamone i principali snodi.  


Diminuzione delle emissioni 

Il governo ha recentemente inviato a Bruxelles la proposta di revisione del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec). Tra le proposte al suo interno vi sono, come si legge, la diminuzione degli spostamenti attraverso politiche favorevoli allo smart working e la presa in esame di una riduzione delle giornate lavorative a parità di ore lavorate. 

Dal momento che una porzione rilevante delle emissioni deriva dai trasporti, l’adozione dei veicoli elettrici e un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici non può infatti bastare a risolvere il problema. È essenziale anche cercare di limitare gli spostamenti non necessari. Ragion per cui lavoro da remoto e settimana corta sono due soluzioni che il governo ha voluto inserire nella proposta di aggiornamento del Pniec. Un primo passo fondamentale che guarda all’ambiente e, al contempo, ad aziende e loro dipendenti.  

 

Energie rinnovabili: gli obiettivi  

All’interno della proposta del governo troviamo anche precise indicazioni relative alla promozione delle energie rinnovabili. Vi è innanzitutto la volontà di superare il traguardo del 40% dei consumi finali lordi di energia entro il 2030. Inoltre, vengono fissati obiettivi specifici: 

– il 37% di energia rinnovabile per il riscaldamento e il raffrescamento,  

– il 31% nei trasporti  

– una quota del 42% di idrogeno prodotto da fonti rinnovabili per l’uso nell’industria. 

L’Italia dovrà inoltre adeguarsi ai parametri di decarbonizzazione dell’Unione Europea. Tra questi, entro il 2030, spicca la riduzione delle emissioni non coperte dal sistema ETS del 43,7% rispetto ai livelli del 2005. Un obiettivo per raggiungere il quale sarà necessario un intervento deciso nei settori dell’edilizia, dell’agricoltura e, di nuovo, dei trasporti.  

 

Pniec: edifici pubblici, consumi e ristrutturazioni 

Nel documento presentato dal governo troviamo anche alcuni significativi passaggi relativi all’efficientamento degli edifici pubblici, alla riduzione dei consumi energetici e all’incremento del tasso di ristrutturazione delle case (che punti su elettrificazione dei consumi, sistemi di automazione e controllo e diffusione degli interventi di isolamento termico).  

Si legge infatti “Per quanto riguarda il riscaldamento degli edifici sarà fondamentale sfruttare a pieno il potenziale di riduzione dei consumi offerto dalle pompe di calore come sistema principale di riscaldamento da istallare sia in corrispondenza di riqualificazioni profonde degli edifici che ad integrazione dei sistemi di distribuzione del calore vigenti”. 

Si tratta, naturalmente, di una serie di misure che in parte esulano dalla specifica area di interesse di NotOnlyDesk. Tuttavia NOD intende sottolineare come, ancora una volta, lo smart working rappresenti una delle principali soluzioni identificate per rispondere alle esigenze di presente e futuro. Il sentiero tracciato si incammina verso un domani sempre più flessibile e NotOnlyDesk vuole farne parte.  

Categoria: News, Rent a Desk, Workspace
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