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27/06/2023
Smart Working e sostenibilità ambientale

Smart working e sostenibilità ambientale

“Il lavoro agile e tutte le altre forme di lavoro a distanza, tra cui lo smart working, hanno dimostrato di poter essere un importante strumento di cambiamento in grado non solo di migliorare la qualità di vita professionale e personale, ma anche di ridurre il traffico e l’inquinamento cittadino e di rivitalizzare intere aree periferiche e quartieri considerati dormitorio”.  

Queste sono le parole utilizzate dalla ricercatrice Enea del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili Roberta Roberto, co-autrice dell’indagine che, sviluppata insieme ai colleghi Bruna Felici, Alessandro Zini e Marco Rao e pubblicata sulla rivista internazionale Applied Sciences, ha analizzato il rapporto tra smart working e sostenibilità ambientale nel quadriennio 2015-2018 nelle città di Roma, Torino, Bologna e Trento.  


L’impatto del lavoro da remoto

Abbiamo già accennato ai numerosi e innegabili vantaggi legati al consolidamento dello smart working avvenuto negli ultimi anni. Ma i miglioramenti in campo di sostenibilità ambientale meritano un ulteriore approfondimento.  

L’introduzione del lavoro da remoto o, per essere più precisi, di modalità di impiego ibrido resesi necessarie per fronteggiare la pandemia, hanno infatti permesso alle imprese di salvaguardare produttività e business continuity. Ma la flessibilità lavorativa, vantaggiosa in termini economici e gestionali, ha assunto un ruolo di rilievo anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale.  

La sensibile diminuzione del cosiddetto pendolarismo ha infatti portato, come facilmente intuibile, a un calo del traffico delle ore di punta e, di conseguenza, delle emissioni dovute agli sprechi di carburante.  

Al fine di quantificare il fenomeno riportiamo alcuni dati significativi:  

Secondo lo studio ENEA sopracitato, all’utilizzo dello smart working corrisponderebbe infatti una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 600 kg all’anno per ciascun lavoratore. Un dato strettamente connesso ad ulteriori risparmi in termini di carburante (260 litri di benzina o 237 litri di gasolio), di distanza percorsa (circa 3.500 km) e di tempo (150 ore).  

 

L’importanza dei workspaces

Non solo traffico ed emissioni. Il lavoro agile non si limita ad evitare sprechi di carburante. La sostenibilità ambientale dello smart working risiede anche nell’efficientamento dei suoi processi interni.  

Pensiamo ad esempio ai vantaggi derivanti dallo sfruttamento dei moderni workspace digitali. Questi ultimi, grazie a specifiche funzionalità di Intelligenza Artificiale, consentono infatti una facile reperibilità di informazioni e documenti prioritari da remoto, permettendo un ingente risparmio di tempo e soprattutto minimizzando l’utilizzo di carta stampata, inchiostro e un consumo di energia che un maggior numero di flussi di lavoro causerebbe.   

Così come non si possono tralasciare i benefici ambientali che derivano dall’impiego di dispositivi personali per lavoro. Una possibilità che, se adeguatamente supportata da una particolare attenzione alla cyber sicurezza, si lega ad un notevole abbattimento del numero di hardware che un’azienda deve acquistare e poi successivamente dismettere e riciclare. 

Sostenibilità ambientale e Gen Z 

Smart working e sostenibilità ambientale sono, in definitiva, due facce della stessa medaglia. Ragion per cui NotOnlyDesk ha fatto del lavoro agile l’elemento cardine della propria mission.  
NOD è una realtà giovane e come tale si interroga e ragiona sulla futuribilità della vision che ha elaborato.  

Sostenibilità ambientale e smart working sono, non a a caso, temi a cui le nuove generazioni Y e Z pongono particolare attenzione. Secondo uno studio condotto da Deloitte oltre il 90% dei Millenial e della GenZ è disposto, a partire da piccole azioni, a fare uno sforzo per proteggere l’ambiente e garantire un futuro ecosostenibile. Ma l’attenzione all’ambiente – oltre alle accortezze in termini di approvvigionamento alimentare, abbigliamento e trasporto – non può esimersi dal trovare soluzioni adeguate anche dal punto di vista lavorativo.  

Una di queste soluzioni si chiama smart working e rappresenta l’unico presente attraverso cui un futuro sostenibile può divenire realtà.  

Smart working e sostenibilità ambientale

“Il lavoro agile e tutte le altre forme di lavoro a distanza, tra cui lo smart working, hanno dimostrato di poter essere un importante strumento di cambiamento in grado non solo di migliorare la qualità di vita professionale e personale, ma anche di ridurre il traffico e l’inquinamento cittadino e di rivitalizzare intere aree periferiche e quartieri considerati dormitorio”.

Queste sono le parole utilizzate dalla ricercatrice Enea del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili Roberta Roberto, co-autrice dell’indagine che, sviluppata insieme ai colleghi Bruna Felici, Alessandro Zini e Marco Rao e pubblicata sulla rivista internazionale Applied Sciences, ha analizzato l’impatto ambientale del lavoro da remoto nel quadriennio 2015-2018 nelle città di Roma, Torino, Bologna e Trento.


I numeri della ricerca

Abbiamo già accennato ai numerosi e innegabili vantaggi legati al consolidamento dello smart working avvenuto negli ultimi anni. Ma i miglioramenti in campo ambientale meritano un ulteriore approfondimento.

L’introduzione del lavoro da remoto o, per essere più precisi, di modalità di impiego ibrido resesi necessarie per fronteggiare la pandemia, hanno infatti permesso alle imprese di salvaguardare produttività e business continuity. Ma la flessibilità lavorativa, vantaggiosa in termini economici e gestionali, ha assunto un ruolo di rilievo anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

 

Al fine di quantificare il fenomeno riportiamo alcuni dati significativi:

 

Secondo lo studio ENEA sopracitato, all’utilizzo dello smart working corrisponderebbe infatti una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 600 kg all’anno per ciascun lavoratore. Un dato strettamente connesso ad ulteriori risparmi in termini di carburante (260 litri di benzina o 237 litri di gasolio), di distanza percorsa (circa 3.500 km) e di tempo (150 ore). 

 

 

L’importanza dei workspace

Non solo traffico ed emissioni. Lo smart working non si limita ad evitare sprechi di carburante. La sostenibilità ambientale del lavoro agile risiede anche nell’efficientamento dei suoi processi interni. 

Pensiamo ad esempio ai vantaggi derivanti dallo sfruttamento dei moderni workspace digitali. Questi ultimi, grazie a specifiche funzionalità di Intelligenza Artificiale, consentono infatti una facile reperibilità di informazioni e documenti prioritari da remoto, permettendo un ingente risparmio di tempo e soprattutto minimizzando l’utilizzo di carta stampata, inchiostro e un consumo di energia che un maggior numero di flussi di lavoro causerebbe.

 

Così come non si possono tralasciare i benefici ambientali che derivano dall’impiego di dispositivi personali per lavoro. Una possibilità che, se adeguatamente supportata da una particolare attenzione alla cyber sicurezza, si lega ad un notevole abbattimento del numero di hardware che un’azienda deve acquistare e poi successivamente dismettere e riciclare. 

 

 

Sostenibilità ambientale e Gen Z

Smart working e sostenibilità sono, in definitiva, due facce della stessa medaglia. Ragion per cui NotOnlyDesk ha fatto del lavoro agile l’elemento cardine della propria mission. NOD è una realtà giovane e come tale si interroga e ragiona sulla futuribilità della vision che ha elaborato. 

La sostenibilità ambientale è, non a a caso, un tema a cui le nuove generazioni Y e Z pongono particolare attenzione. Secondo uno studio condotto da Deloitte oltre il 90% dei Millenial e della GenZ è disposto, a partire da piccole azioni, a fare uno sforzo per proteggere l’ambiente e garantire un futuro ecosostenibile. Ma l’attenzione all’ambiente – oltre alle accortezze in termini di approvvigionamento alimentare, abbigliamento e trasporto – non può esimersi dal trovare soluzioni adeguate anche dal punto di vista lavorativo.

 

Una di queste soluzioni si chiama smart working e rappresenta l’unico presente attraverso cui un futuro sostenibile può divenire realtà. 

 

Categoria: News, Rent a Desk, Workspace
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